I NOMI DELLE COSE


Mi sto riprendendo il mio "io cosciente", o meglio, sto riconquistando la "coscienza di me".
Credevo di aver perso la facoltà di ricordare, di ascoltare quello che il mio "inconscio" avesse da dirmi.
Non sono un supereroe che ha perso i suoi poteri, perché non è di poteri che si tratta.
Credo si tratti di "umanità", di "aver cura" e "aver a cuore" le proprie emozioni, i propri sentimenti, lasciandoli fluire dalla pancia alla testa, e dalla testa alle mani.
Si tratta di recuperare "la voce" che essi chiedono, prendendo una matita fra le dita e lasciandoli uscire dalle mani, verso il "mondo delle possibilità". Con un diligente lavoro e una recuperata fiducia nell'altro, si può ricostruire il proprio "luogo dell'essere" che, per me, è "il linguaggio".

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