GIORGIO CAPRONI

Perchè restare

Chi sia stato il primo, non
è certo. Lo seguì un secondo. Un terzo.
Poi, uno dopo l'altro, tutti
han preso la stessa via.
Ora non c'è più nessuno.
La mia
casa è la sola
abitata.
Son vecchio
Che cosa mi trattengo a fare,
quassù, dove tra breve forse
nemmeno ci sarò più io
a farmi compagnia?
Meglio - lo so - è ch'io vada
prima che me ne vada anch'io.
Eppure, non mi risolvo. Resto.
Mi lega l'erba. Il bosco.
Il fiume. Anche se il fiume è appena
un rumore ed un fresco
dietro le foglie.
La sera
siedo su questo sasso, e aspetto.
Aspetto non so che cosa, ma aspetto.
Il sonno. La morte direi, se anch'essa
da un pezzo - già non se ne fosse andata
da questi luoghi.
Aspetto
e ascolto.
(L'acqua,
da quanti milioni d'anni, l'acqua,
ha questo suo stesso suono
sulle sue pietre?)
Mi sento
perso nel tempo.
Fuori
del tempo, forse.
Ma sono
con me stesso. Non voglio
lasciare me stesso uscire
da me stesso come,
dal sotterraneo
il grillotalpa in cerca
d'altro buio.
Il trifoglio
della cìttà è troppo
fitto. lo son già cieco.
Ma qui vedo. Parlo.
Qui dialogo. lo
qui mi rispondo e ho il mio
interlocutore. Non voglio
murarlo nel silenzio sordo
d'un frastuono senz'ombra
d'anima. Di parole
senza più anima.


Il nome
Il nome non è la persona.
Il nome è la larva.
Di tutti i circostanti,
a malapena è salva
famelica - l'icona.


La porta
 .............La porta
bianca...
La porta
che, dalla trasparenza, porta
nell'opacità...
La porta
condannata...
La porta
cieca, che reca
dove si è già, e divelta
resta biancomurata
e intransitiva...
L'amorfa
porta che conduce ottusa
e labirintica (chiusa
nel suo spalancarsi) là
dove nessuna entrata
può dar àdito...
Dove
nessuna stanza o città
s'apre all'occhio, e non muove
nel ristagno del vago
ramo o pensiero una sola
parvenza...
Una sola
cruna di luce (o d'ago)
nella mente...
La porta
morgana:
la Parola.


Oh cari
Apparivano tutti
in trasparenza.
Tutti
mamma.
Tutti
nell'imprendibile essenza
dell'ombra.
Ma vivi.
Vivi dentro la morte
come i morti son vivi
nella vita.
Cercai
di contarli.
li numero
si perdeva nel vuoto
come nel vento il numero
delle foglie.
Oh cari.
Oh odiosi.
Piansi
d'amore e di rabbia.
Pensai
alla mia mente accecata.
Chiusi la finestra.
Il cuore.
La porta.
A doppia mandata.


Saggia apostrofe a tutti i caccianti
Fermi! Tanto
non farete mai centro.
La Bestia che cercate voi,
voi ci siete dentro.


Solo
La Bestia assassina.

La Bestia che nessuno mai vide.

La Bestia che sotterraneamente
falsamente mastina
ogni giorno ti elide.

La Bestia che ti vivifica e uccide...

......

lo solo, con un nodo in gola,
sapevo. È dietro la Parola.



Bibbia
 " Ah mia famiglia, mia
famiglia dispersa come
quella dell'Ebreo... Nel nome .:
del padre, del figlio (nel mio
nome) ah mia casata
infranta -mia lacerata

Nessun commento:

Posta un commento