VUOTO A PERDERE

Sono la terra che calpesti
perché schiacciarmi ti serve.
I tuoi occhi non hanno più
lo sguardo di Dio.
Sono polvere sul tavolo
da togliere col panno della salvezza
e cocci sul pavimento
da far raccogliere ad altri.
Troppo disturbo
le crepe annerite
muffa molesta si insinua
di continuo.
Aspirami,
toglimi da questi pertugi angusti
e poi dimenticami
nel sacco nero dell'indifferenziata.
Sono questo:
vuoto a perdere.

2 commenti:

  1. Poesia di un vittimismo assoluto, frutto, mi pare, di una delusione. Credo che nessuno, per quanto vilipeso ed offeso, sia da porre in un sacco nero dell'ndifferenziata. A parte che nulla si crea e nulla si distrugge, inteso qusto pure per gli esseri umani!
    Cesare

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  2. "Ciò che muta
    io canto
    la nuvola la cima il gambo
    l'offerta il dono la rovina
    apparente d'acqua che tracima
    di tempesta e di onde."

    (M. Gualtieri - Bestia di gioia)

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