LABIRINTO


Cammino sola per strade di sabbia.
Il vento soffia forte sui miei pensieri.
Unico è questo passo fatto di piedi appoggiati e pesanti. Strisciano, disegnano vie parallele, perché sia dritta la strada, sempre. Ma non è così; non lo è mai.
Ho una spugna in mezzo al petto e non la posso strizzare. Fradicia e pesante, bagna il mio ventre d'argilla che non vuole riempirsi. Lento si sbriciola. Fermo si sgretola.
Ferma, resto ferma e insieme vago. Alberi sulle spalle: hanno radici contorte e avvinghiate. Ben saldi si nutrono di speranze e di sogni, li fanno evaporare nelle loro chiome arruffate, ricce, capricciose.
Vago e cerco mani grandi che trattengano il respiro migliore di oggi. Cerco di ricordare i sogni della notte, ma il mio sonno è eterno. C'è attesa nel risveglio fatto di occhi gonfi e impronte sui muri.

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