Ho cominciato una mattina, svogliata, senza luce negli occhi, con un senso
di vuoto che sembrava inghiottire ogni
slancio, pensiero, parola.
Senza un progetto, solo pace assurda, più simile all'apatia che alla
quiete, con l’anima in fuga, lontano dal corpo, senza spinta. Un senso di stasi,
verticale e estatica, col bisogno di trovare distrazione dai pensieri che
passano veloci, senza peso apparente, ma gravano come sassi nelle mani stupite.
Smetto di domandarmi. Smetto di ascoltarmi. Smetto di respirare.
E’ un momento così, senza tragica piega, né dolore profondo. Sono
giorni passati, anche quando, qui, seduta, scavo a cercare parole perdute.
Momenti che possono capitare a tutti, come se il tempo si fermasse con noi. Poi uno si scuote e riprende il cammino!
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