nasciamo gridando per dire che siamo vivi.
la paura piano si è alimentata dentro di noi, prendendo il sopravvento sullo stupore per la bellezza.
viviamo nella paura: paura del dolore, paura della morte, paura del fallimento, paura di non essere ricordati....confondiamo la popolarità con l'amore, e non distinguiamo più la differenza tra lusinghe e gesti sinceri.
siamo affamati di immagini: non possiamo non guardare, come se vedere significasse sapere. e ci convinciamo di sapere, perché l'abbiamo sentito, l'abbiamo visto: una sorta di "io c'ero".
tutto ci parla di morte, di fine, di incertezza, di violenza...come in un film di Kubrick, si esaspera l'ombra che è parte dell'uomo, la si celebra, come a rassicurarci che sapere chi siamo ci proteggerà dalla sconfitta.
non si può vivere con la paura della fine: è vivere essendo già morti, così la morte non potrà coglierci impreparati. non si può temere il dolore, così il dolore si radica dentro di noi.
l'istinto ci spinge a svegliarci ogni giorno e continuare, ma non si può essere solo un predatore tra i predatori, in guerra ogni giorno...alla fine siamo solo prede! siamo schiavi.
non possiamo smettere di pensare, di domandarci perché, di esporci e farci carico delle nostre convinzioni. non possiamo smettere di meravigliarci! che ne è della dignità? dove è la vita in tutto questo? siamo ladri di noi stessi, ladri dei nostri figli....non è mai troppo tardi per svegliarsi, aprire gli occhi e lasciarsi sconvolgere, senza paura. non è mai troppo tardi per diventare, davvero, Uomini.
Penso che il nostro attuale vivere è rinuncia allo stesso vivere, che richiede fecondità di ideee, lo sguardo rivolto ad avanti, e non bloccato dal terrore dell'incognito, che ci paralizza, ci tarpa le ali e ci impedisce di crescere. E' vero siamo schiavi di noi stessi, e sarebbe l'ora di spezzare quelle catene che ci rendono fermi ed inattivi. La mente va alimentata, va esercitata, raccogliendo idee nuove, ma non devastanti del passato. Trarre da tutto il meglio, per ancora, possibilmente, migliorare!
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