DELLE FAVOLE

Delle favole la sera ancora ricordo la voce
e m'aggrappo come a un corrimano
perché presto se ne vanno le carezze.
Mi ritorna la luce soffusa della stanza
i miei occhi come fossero orecchi,
un cane attento, intento, contento.
Ti avrei seguito ovunque
mi avresti amata sempre
così, come le domande chiedevano.
Delle favole  rimangono bordi sgualciti
consumati a forza di dita
nel luogo nascosto del giorno
dove il sole non arriva
dove posso nascondermi.

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