
bianco
sveste occhi
s'appiccica alle mani golose
di vie nuove e di vicoli
da facciata a facciata
fin laggiù
scorgo un diverso paese
camminano le mie dita
scorrono sotto le righe amorevolmente
riscritte e scritte di nuovo
non sono tornata dove ieri non ero
e nemmeno son qui
galleggia il mio canto
seppur pesante
leggero segue la corrente
s'avvolge d'acqua e di mormorii di bosco
è aria tutt'intorno
luce
e m'abbaglia la vasta piana
che s'acqueta nell'istante.

Come sospesa,
RispondiEliminanel vuoto di un luogo
o di un cammino.
Ti sposti
nello spazio e nel tempo,
toccando mete non percorse,
e se percorse abbandonate.
Riprendi punti interrotti
cucendoli tra loro,
con la trasparenza della mente
che tutto ricorda.
Tornata al punto di ieri
non ti sei ritrovata,
perché sempre si cambia,
incostanza del tempo.
Domani un altro giorno
da vivere,
non da bruciare.
Che farai?