INVERNO


vergine di pianto rigata
nelle mani stringi spine come mazzo di fiori
recisi,
nel grembo, il mondo.
da quaggiù lo guardo,
il tuo volto,
col suo sguardo basso.
nelle ali di questa mattina c'è ghiaccio
lame gelide di bianco scintillio
graffiano i miei sensi, tagliano la lingua.
nulla e solo polvere, vetro a crepare le mani,
la porta di casa, il silenzio sulle scale,
perdere la strada e sentirsi vacillare,
sul punto d'una caduta.
stendo parole nella soffitta dei miei giorni:
ricordi aperti, sfogliati e logori,
sulle ginocchia il peso dei sentimenti,
un braccio come bastone e occhiali scuri mai usati.

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