Non c’è taglio, sfregio, a lavarmi gli occhi
dentro la pelle aperta il tessuto si lacera.
I capelli liberi cercano nel vento
fiato amaro e vuoto di sabbia.
Compro la mia spesa e trascino il carrello
senza gambe procedo
nel mio fare quotidiano.
I sensi così lontani e persi
vorrei abbandonare
e tornare a ieri
cucirmi la bocca.
Ieri hanno pianto gli specchi
ho trascurato le loro ombre
e appannato il loro vetri.
Avrei dovuto romperli
raccogliere i pezzi
e stringerli nelle mani.

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