PER ASSURDO

Sto pensando che non riesco a pensare.
Anche le parole di cui posso disporre sono sempre meno.
Al contrario, le domande sono sempre di più, dispersive e ossessive: non mi portano da nessuna parte.
La realtà in cui vivo sembra vivere così...che mi stia "adattando"?
Cerco un luogo (che non esiste nello spazio) dove ritrovarmi, dove sdraiarmi e guardare le nuvole che si fanno spingere dal vento, pigre quanto me.
Il disagio lo risolvo con una battuta, una risatina, mentre il mio IO mi guarda come fossi un'aliena e si dice: "ma chi è questa? non voglio abitare lì dentro, voglio scappare!".
Così, dopo la risatina di rito, il mio stomaco si riempie di sassi: divento una persona "di peso" che pesa a se stessa, ha piedi di cemento  e gambe inutili.
Non sogno, nemmeno quando dormo. E' grave, dottore?
Adesso ho finito le parole, il significante ed il significato. Ma ci lavorerò, non importa quanto ci vorrà.
Al prossimo vuoto spazio-temporale, parcheggerò il mio cervello e cercherò farfalle proprio sotto il cuore, ma sopra lo stomaco.


Nessun commento:

Posta un commento