L'esordio di Corti avviene nell'immediato secondo dopoguerra con "I più non ritornano" (Garzanti, 1947, edito poi nel 1993 da Mursia e dal 2013 passato ad Ares diventata la casa editrice di tutto il "corpus cortiano"). Il libro è uno spoglio diario di un mese di sacca nella ritirata di Russia scritto da un giovane sottotenente che ha come prima preoccupazione di "rispettare la verità, al punto da poter giurare sul contenuto di ogni singola frase". Una cronaca cruda dove gli uomini mostrano gli aspetti più diversi del proprio essere fino alla brutalità selvaggia. Il filosofo Benedetto Croce, segnalando l'autore, scrive che è "una lettura angosciosa e straziante, alla quale non manca la consolazione del non infrequente lampeggiare della bontà e della nobiltà umana"....
(continua a leggere)    EUGENIO CORTI

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