
...
Non l’ho forse nutrita col coltello
tutto l’anno a una tavola imbandita?
A sorsi ha bevuto miseria altrui.
E lì sulle orme dei titani
inciampo io con la mia anima.
Ah, una strega!
Appena udrà il primo tocco, ci si fionderà.
Che sia periferia di Mosca o sia mattino.
E poi dice: ecco qui.
E dice ancora:
“Evita almeno la paternale,
o tu signore,
non sei padrone della tua senilità?
o tu signore,
nell’abisso segreto non sei unito?
Forse non sei unito al fondo
con ogni filo del naturale
che trema nell’insaziabile arsura.
Di questo solo vive.”
Il corpo, fanghiglia ossea.
Ma la sirena urla in testa,
raccogliendo tutto in uno
ogni sforzo, ogni capello.
l’ineluttabile si svela,
esorcizzando in fretta e furia:
- Osso temporale!
- Tempo di bianco natale!
- Buio infernale!
- Aritmia ventricolare!
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