Michail Ajzenberg: poeti russi contemporanei


Michail Ajzenberg: poeti russi contemporanei /2
Traduzione di Elisa Baglioni, con una nota di Lorenzo Mari.

"Di cosa vive l’anima?

Non l’ho forse nutrita col coltello
tutto l’anno a una tavola imbandita?

A sorsi ha bevuto miseria altrui.
E lì sulle orme dei titani
inciampo io con la mia anima.

Ah, una strega!
Appena udrà il primo tocco, ci si fionderà.
Che sia periferia di Mosca o sia mattino.

E poi dice: ecco qui.

E dice ancora:
“Evita almeno la paternale,

o tu signore,
non sei padrone della tua senilità?

o tu signore,
nell’abisso segreto non sei unito?

Forse non sei unito al fondo
con ogni filo del naturale
che trema nell’insaziabile arsura.
Di questo solo vive.”

Il corpo, fanghiglia ossea.
Ma la sirena urla in testa,
raccogliendo tutto in uno

ogni sforzo, ogni capello.

l’ineluttabile si svela,
esorcizzando in fretta e furia:

- Osso temporale!
- Tempo di bianco natale!
- Buio infernale!
- Aritmia ventricolare!

*

Чем жива душа?

Не ее ли кормил с ножа
весь прошедший год за столом накрытым?

Отхлебнула беды чужой.
И где конь молодой с копытом,
и я – со своей душой.

У-у, ла-худра!
Только первый заслышит звон – и туда рванет.
Хоть на край Москвы, хоть под утро.

А потом говорит: ну, вот.

А еще говорит:
”Ты хотя бы не ставь на вид.

Или ты, господин,
не хозяин своих седин?

Или ты, господин,
в тайной пропасти не един?

Разве ты не един в основе
с каждой ниточкой естества,
что дрожит в ненасытном зное –
только тем и жива”.

Тело, костная тина.
Но сирена кричит в мозгу,
собирая все воедино

по усилию, по волоску.

Открывается неизбежное,
второпях заклиная:

— Косточка нежная теменная!
— Темь кромешная!
— Баба снежная!
— Жаба грудная!"

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Non l’ho forse nutrita col coltello
tutto l’anno a una tavola imbandita?

A sorsi ha bevuto miseria altrui.
E lì sulle orme dei titani
inciampo io con la mia anima.

Ah, una strega!
Appena udrà il primo tocco, ci si fionderà.
Che sia periferia di Mosca o sia mattino.

E poi dice: ecco qui.

E dice ancora:
“Evita almeno la paternale,

o tu signore,
non sei padrone della tua senilità?

o tu signore,
nell’abisso segreto non sei unito?

Forse non sei unito al fondo
con ogni filo del naturale
che trema nell’insaziabile arsura.
Di questo solo vive.”

Il corpo, fanghiglia ossea.
Ma la sirena urla in testa,
raccogliendo tutto in uno

ogni sforzo, ogni capello.

l’ineluttabile si svela,
esorcizzando in fretta e furia:

- Osso temporale!
- Tempo di bianco natale!
- Buio infernale!
- Aritmia ventricolare!

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