"...è come un frutto ormai rinsecchito in un anonimo centrotavola: inodore, incolore.
Si guarda, come se fosse la prima volta, e vede una persona diversa: diversa da come credeva di essere, diversa da come si aspettava che sarebbe stata.
Più che diversa, non esiste più, anaffettivo ammasso di carne che cammina, trincerato nella sua apatia. Tremante per la paura d'un abbandono, ha abbandonato se stessa e vive altrove, come un aquilone senza il suo bambino, cui è rimasto solo il senno del vento...."
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