IL DOLORE: appunti di lettura

Da "UN UOMO" di O. Fallaci

"I tipi come me muoiono soli anche se amano e sono amati. Oh, stasera voglio ubriacarmi fino alla nausea." E mantenesti la promessa. Bicchiere dopo bicchiere, bottiglia dopo bottiglia, mischiando il vino alla rabbia, la rabbia al dolore, il dolore alla mortificazione, la mortificazione all'impotenza, cioè alla solitudine, una solitudine così profonda che pensare di alleviarla sarebbe stato illudersi di vuotare il mare con un cucchiaio, bevesti quanto un uomo non avrei mai creduto potesse bere.

...ciò che tu chiamavi il primo stadio, il secondo stadio, il terzo stadio: il primo stadio è quello che eccita la mente, scioglie la lingua, trasforma l'atto del bere in un rito intellettuale e sociale secondo le regole del convivio socratico; il secondo stadio quello che rompe i ceppi dell'inibizione, frantuma le barriere dell'autocontrollo, e liberando dai pensieri conduce al limbo della dimenticanza; il terzo stadio quello che schianta e introduce alle sconfinate pianure dell'oblio e dell'ignoto. Un misterioso affogare in se stessi, dunque, un indefinibile precipitare negli abissi del nulla, un  riposo assoluto, una morte temporanea.

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